domenica 22 febbraio 2009

Catania - Rifiuti, sindacati allarmati

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ACOSET: BOLLETTE "ALL'ACQUA PAZZA"


Il Consorzio torna alla carica con nuove bollette milionarie (in litri d'acqua) arrivate ai suoi utenti.

Non si spegne l'eco destata dalla notizia diffusa dalla Federconsumatori di Mascalucia, poco prima dello scorso Natale, per una bolletta emessa dall'Acoset di 11.000 euro, pari ad un consumo di 6 milioni di litri d'acqua in un solo trimestre.
Altri utenti dell'ex Consorzio Acquedotto Etneo in queste settimane si stanno infatti rivolgendo all'associazione di tutela dei diritti dei consumatori perché anch'essi vittime di anomale fatturazioni emesse ai danni delle loro tasche. Si è già messo in evidenza il caso di una anziana signora, proprietaria di una casa per la villeggiatura a Nicolosi, che ha ricevuto nella bolletta del primo trimestre 2008 un'eccedenza di oltre 500 mc d'acqua pari a 985 Euro.
I funzionari di Federconsumatori hanno rilevato, dall'analisi delle sue bollette, che negli ultimi venti anni non è mai stata effettuata lettura al contatore e così viene informata Acoset che sta contravvenendo all'art. 38 del proprio Regolamento dei Servizi, che recita: "…la lettura del contatore deve farsi a fine di ogni trimestre".
I ventennali consumi, tutti riversati su quest'ultima bolletta, sono fatturati sulla base di diverse fasce di costo, tra cui la terza con un costo di oltre 1,75 euro al metro cubo. Fosse stata acqua Perrier! La signora ha protestato non pagando, ma l'Acoset non dà risposte e le sigilla il contatore.
Non finisce qui. E' di questa settimana il caso di una famiglia abitante a Mascalucia che si è vista recapitare per il 3° trimestre 2008 una bolletta da 2.402 euro ed un consumo di 1,5 milioni di litri d'acqua! Le modalità sono identiche al caso precedente: negli ultimi cinque anni, sulla bolletta, la lettura del contatore è rimasta ferma nonostante l'utente, nel 2003, avesse inviato diverse comunicazioni ed una vibrante protesta - che includeva una sua lettura dei consumi – per cui gli furono addebitati subito dopo oltre 600 euro. Poi, per cinque anni solo fatture con l'addebito di 39 mc, il minimo tabellare previsto da contratto. Infine è arrivata la fattura incriminata, gravata da un'eccedenza di oltre mille metri cubi fatturati ai massimi tariffari.
Ed il caso da 11.000 euro per l'emigrante in Norvegia? Nonostante la replica di Acoset a Federconsumatori su "La Sicilia" il 23 dicembre scorso, dove si dichiarava l'assoluta normalità di quella bolletta, finora nessuna risposta ufficiale, a firma della dirigenza, è arrivata all'Associazione, che si attivata con la messa in mora dell'azienda.
Nota diffusa da Federconsumatori Mascalucia il 21 febbraio 2009 h. 20,20

giovedì 12 febbraio 2009

La fine della democrazia


Dall’attacco distruttivo al sistema scolastico, a quello al sistema giudiziario. Dalle leggi razziali contro gli extracomunitari all’attacco diretto alla costituzione (filosovietica) della nostra repubblica. Dalla spaccatura creata all’interno delle organizzazioni sindacali alla demolizione del principio di laicità dello stato…
Questa è una maggioranza eversiva, antidemocratica e con forti germi di totalitarismo dispotico. L’attuale maggioranza di governo, mera portavoce di un solo ducetto, pericoloso quanto squallido, sta demolendo, mattone dopo mattone, il sistema democratico del nostro Paese. Oggi in Parlamento hanno i numeri per farlo e lo stanno facendo. Ma si tratta di un processo innescato da almeno un ventennio, da prima che Berlusconi prendesse per la prima volta il potere. Oggi la destra è in grado di modificare in senso reazionario ed illiberale il tessuto del nostro Stato, grazie ad un lavoro certosino e capillare di demolizione di quella che era stata l’egemonia culturale progressista nel nostro Paese. A poco a poco, ma con precisione scientifica, la coscienza critica, la memoria storica ed il senso di solidarietà sociale, sono stati cancellati dalle televisioni Fininvest/Mediaset. I cittadini sono diventati consumatori, l’individualismo più becero ha preso il sopravvento. L’onestà e la giustizia hanno perso il senso di valore assoluto nella coscienza delle masse.
La totale berlusconizzazione della nostra società, di fatto, ha fatto breccia anche all’interno della sinistra, che non ha capito in tempo ciò che gli avversari politici stavano facendo. E adesso, non solo le destre hanno una maggioranza schiacciante in parlamento ma non hanno quasi completamente un’opposizione sociale strutturata. All’inizio del berlusconismo, noi, il popolo della sinistra, avevamo paura che Berlusconi potesse demolire la democrazia. Adesso che lo sta facendo in modo sistematico, siamo tutti narcotizzati, assuefatti, sfiduciati al punto tale da non sapere reagire. Ci sono state solo due eccezioni meritevole di nota: lo sciopero generale della CGIL e le manifestazioni a sostegno del Presidente Napoletano.
Del resto, lo scenario politico, all’interno del centro-sinistra è del tutto sconfortante. Dei due partiti rappresentati in parlamento, uno, Idv, ha intrapreso una via populista, leaderista, giustizialista e priva di qualunque spessore politico. L’altro, il PD, ha un leader che faceva una figura sicuramente più decorosa, quando pubblicava i vecchi album delle figurine Panini. Un partito pieno di contraddizioni e di confusioni ideali e strategiche e che per iniziare ad essere rappresentativo di coloro che vorrebbe/potrebbe rappresentare, dovrebbe fare chiarezza al suo interno, ancha a costo di perdita di qualche spezzone. E poi c’è la ex sinistra radicale divisa tra vendolian-faviani che non sanno andare oltre loro stessi e comunisti iper identitari ed ordissi, più integralisti del clero romano.
Scusatemi la domanda: ma con questa sinistra dove dobbiamo andare? Chi ci deve tutelare come cittadini, lavoratori, studenti , pensionati ecc?
E noi che di questa sinistra facciamo parte, cosa aspettiamo a farci sentire e a riappropriarci degli spazi che ci competono?

lunedì 9 febbraio 2009

Riposa in pace Eluana


Il bieco e squallido integralismo cattolico ha perso

L'atroce ghigno totalitarista di Berlusconi & Co non è riuscito a perpetuare la tua sofferenza

L'ipocrisia ed il fanatismo di pontefice, vescovi e clericali non sono riusciti ad imporsi su di te

Le lotte di tuo padre non sono state vane.

Riposa in pace Eluana.

Noi non possiamo permettercelo. Dovremo lottare affinchè non ci siano altre Eluane.

Un affettuoso ultimo saluto.

Costituzione Sovietica


domenica 8 febbraio 2009


NO ALL'INTEGRALISMO

"E' angosciosa la guerra meschina dell'integralismo cattolico che restringe la vita a quella dei nascituri e dei morituri e molto meno si occupa della vita di chi vive"
Massimo D'Alema
L'Unità 7 febbraio 2009

Siamo col Presidente della Repubblica

Per la prima volta nella vita di questa Repubblica libera, democratica e garantita dalla Costituzione il potere esecutivo, per iniziativa del presidente del Consiglio, ha deciso di abolire una sentenza legittima, definitiva, non modificabile della giurisdizione italiana al suo più alto livello.Il Capo dello Stato ha fatto sapere al governo che l’atto sarebbe stato incostituzionale, e ciò per ragioni obiettive, palesi, verificabili nella nostra Costituzione e tipiche di ogni ordinamento democratico. Il governo ha deciso di ignorare l’obiezione. Il presidente della Repubblica, in nome della Costituzione di cui è garante, non ha firmato il decreto del governo. Ciò determina una situazione senza precedenti nella vita giuridica e politica italiana.Il governo Berlusconi ha deciso di aggravarla annunciando che, in luogo del decreto, presenterà una legge, chiedendo al Parlamento di votarla subito. La legge, anche se approvata, avrà la stessa natura anti-costituzionale del decreto. Tutto ciò su una materia immensamente delicata come la condizione di Eluana Englaro , con una violenta invasione di campo nel dolore di una famiglia e nei diritti civili delle persone coinvolte.Sentiamo perciò il dovere di essere accanto al presidente della Repubblica, custode e garante della Costituzione. Chiediamo agli italiani di unirsi intorno al Capo dello Stato e alla Costituzione in questo grave momento nella vita della Repubblica.
Per aderire: www.unita.it

giovedì 5 febbraio 2009

Democrazia putrefatta/2


Vogliono costringere Eluana a perpetuare il suo muto calvario. Il governo ce la sta mettendo tutta, funzionando da cinghia di trasmissione del volere vaticano. Ciò che si vede sui TG è vomitevole: una propaganda degna da Paesi totalitari.
Viviamo in uno Stato in cui il pensiero unico si sta infiltrando sempre di più nella mente della folla acritica e svuotata, come i prolet di orwelliana memoria. Il bispensiero di Gorge Orwell (nella realtà di oggi pensiero unico appunto) nell’Italia del terzo millennio si chiama berlusconismo. La televisione gioca oggi lo stesso ruolo descritto dal romanziere inglese. Certo, questa volta hanno stravinto e stanno modificando il tessuto vitale del nostro Paese con velocità e determinazione, malgrado le loro divisioni, facendoci scivolare, giorno dopo giorno, in una dittatura strisciante la cui forza maggiore consiste nel non essere vista come tale, molto spesso neppure dagli oppositori. E questo a causa del pensiero unico che è diventato cultura, sentire comune, realtà… si proprio come nello Stato di Oceania del suddetto romanzo. La realtà smette di avere un significato oggettivo e diventa uno strumento in mano al potere, un potere che non governa ma comanda e che è in grado di cancellare e riscrivere gli eventi in base alle proprie convenienze.
Coloro che riescono a pensare in maniera critica e indipendente, sono sempre di meno. Le menti vengono svuotate e riempite dal ciarpame messo in onda dalla televisione unica MEDIA-RAI-SET. Popolo di buoi narcotizzati, ecco quello che siamo diventati, contenti davanti alla nostra televisione e con il nostro numero vincente della lotteria in tasca. Contenti mentrre andiamo al macello.
Intanto la recessione aumenta in modo galoppante ed i posti di lavoro evaporano come il ghiaccio secco. Ma bisogna essere ottimisti e spendere, affinché l’economia continui a girare.
E c’è sempre meno indignazione e sempre più consenso e complicità verso un potere dalla faccia cattiva e dagli artigli non più nascosti. Tanto nessuno li nota più.

Io sto con la CGIL


Ancora una volta c’è bisogno di fare chiarezza di fronte alla forsennata campagna di denigrazione e di attacco alla CGIL da parte del Governo e della Confindustria. Siamo in presenza di un accordo separato sulle nuove regole della contrattazione che ha escluso la CGIL, il più grande sindacato del Paese. Non convince la tesi, amplificata dai media, che quanto è avvenuto sia responsabilità di un sindacato conservatore, ideologico. Questa è propaganda. A noi risulta che fin dal suo insediamento il governo, sostenuto da Confindustria, abbia deciso con lucidità di indebolire le condizioni di lavoro e di reddito dei lavoratori pubblici e privati e il sindacato più rappresentativo, la CGIL. L’accordo separato sulle regole contrattuali, conclude una lunga serie di accordi separati nel pubblico impiego, nella scuola, nell’università, nel commercio e segna una precisa volontà di rottura con la CGIL. Dispiace constatare che CISL e UIL abbiano abbandonato lè piattaforme unitarie su fisco, redditi, modello contrattuale, democrazia sindacale, accettando uno scambio per un sindacato che contratti meno, ma che abbia qualche ente bilaterale di più. E dispiace constatare che non ci sia la volontà comune di consultare i lavoratori, scelta determinante, democratica e indispensabile di fronte ad un accordo che riguarda le regole della dialettica sindacale. A nostro avviso si poteva e si doveva lavorare per una mediazione unitaria, come ci ha ricordato Carlo Azeglio Ciampi. La gravità della situazione economica e sociale che pesa soprattutto sui lavoratori, pensionati e precari non aveva bisogno di un accordo separato!!. A questo punto noi esprimiamo la nostra solidarietà alla CGIL e auspichiamo che la ricomposizione unitaria avvenga sulla base di una verifica democratica con i lavoratori e i pensionati. Un sindacato unitario, legittimato democraticamente dai lavoratori è nell’interesse di tutti i democratici del nostro Paese.

La crisi dell’individualità

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 7 febbraio 2009
Biblioteca comunale G.Calabrò
Via Magna Grecia Canalicchio
Ore 9:30

Luca Tasinato coordina la conferenza-dibattito


La crisi dell'individualità
dall’antico alle nuove prospettive filosofiche-culturali
Clicca sulla locandina per ingrandirla

mercoledì 4 febbraio 2009

Rifiuti. Assoutenti Enna ultima tariffa legittima è quella 2003

IMPORTANTE SENTENZA DEL CGA DI PALERMO RIBALTA LA SENTENZA 52/08 DEL TAR DI CATANIA: TIA DA SEMPRE ILLEGITTIMA SE DETERMINATA DALL'ATO.
IN ALLEGATO ARTICOLO APPARSO SU
www.vivienna.it IL 15 GENNAIO SCORSO
SALVO NICOSIA-- FEDERCONSUMATORI MASCALUCIA


A Palermo si è consumata l’ennesima pagina riguardante quel libro complesso che riguarda l’Ato rifiuti EnnaEuno e Sicilia Ambiente. Il Consiglio di giustizia amministrativo, con la pubblicazione del dispositivo n° 1/2009 del 13 gennaio 2009, ha sovvertito la sentenza n° 52 del 4 gennaio 2008 del Tar di Catania, che rigettava i ricorsi presentati dall’Assoutenti sull’illegittimità delle tariffe di igiene ambientale (Tia) determinate dall’Ato Enna Euno e dalla cooperativa “Il Tiglio”, riguardante l’affidamento del servizio della raccolta rifiuti a

Sicilia Ambiente. Sentenza alla quale si sono appellati nel giugno 2008 sia Assoutenti che la Cooperativa “Il Tiglio” e che il Cga, l’udienza si è tenuta l’11 novembre scorso, ha ritenuto di riunire pubblicando al momento soltanto l’esito: “Riunisce appelli – Accoglie – Spese compensate”. Ora si aspettano le motivazioni per capire bene gli effetti della sentenza, fermo restando –come hanno sostenuto ieri nel corso di una conferenza stampa gli avvocati Fabrizia Segreto e Maria Forno- che in ogni caso “dalla lettura del dispositivo ci fa dedurre che i due appelli, quello di Assoutenti e quello proposto da “Il Tiglio”, sono stati accolti nella totalità”. Quindi –hanno sottolineato Segreto e Forno- illegittime le tariffe 2006 e 2007 e di conseguenza anche quelle del 2008, considerato che sono state calcolate sulla base di quelle precedenti, illegittimo l’affidamento a Sicilia Ambiente e probabilmente anche illegittima la convenzione con la Serit da noi pure impugnata”. E ora cosa succede? “Intanto –rispondono i due avvocati-, aspettiamo la sentenza per capire bene quali sono i profili di illegittimità che il Cga ha riscontrato, dopo di che consigliamo ai cittadini che in questi giorni hanno avuto notificato le cartelle esattoriali della Serit, e fino a quanto non saremo in possesso della sentenza, di continuare a impugnarle presso la Commissione tributaria”. Considerato che il Cga ha accolto i ricorsi, i cittadini che hanno pagato come si devono comportare? “Alla sentenza definitiva –spiegano Segreto e Forno- o chiedono i rimborsi oppure i conguagli nelle bollette successive. Noi speriamo in ogni caso nella lealtà di chi ha incassato le somme anche in maniera poco chiara che operi il meccanismo del conguaglio. Se ciò non dovesse avvenire, poi vediamo. Comunque, teniamo a ribadire che l’ultima tariffa legittima è quella del 2003”I Commenti: “La sentenza –ha detto l’assessore provinciale, Ilaria Di Simone, raggiunta telefonicamente- è il fallimento dell’azione amministrativa dell’Ato. E’ necessario partire da questo dato, che è una affermazione del diritto e un azzeramento di tutti gli errori che sono stati commessi nel passato per ricostruire un nuovo percorso. Per quanto mi riguarda, sono disponibile a sedermi ad un tavolo con i sindaci, con persone che siano libere da preconcetti politici, di buona volontà e capaci tecnicamente di trovare delle soluzioni. Perché le soluzioni ci sono, solo che non devono essere offuscate. Questo perché il servizio dei rifiuti è un servizio essenziale per la collettività e perché ci sono di mezzo i lavoratori. I cittadini devono essere consapevoli che il servizio va pagato, sapendo però che è legale, legittimo, equo ed efficace e che punta sulla raccolta differenziata per rispettare l’ambiente e perché è l’unico modo per ridurre le tariffe”. “In questi anni abbiamo attraversato momenti esaltanti e sconfitte –ha affermato il presidente di Assoutenti, Pippo Bruno-, ma instancabile è stata la nostra fiducia nella giustizia. Da oggi scaturisce un monito: la cosa pubblica deve camminare nell’alveo della legalità, solo così ci può essere sviluppo concreto per la nostra provincia. Un auspicio che la nuova situazione, venutasi a determinare con la sentenza del Cga, spinga i sindaci a superare le appartenenze per costruire insieme un percorso che deve essere di legalità, efficienza, efficacia ed economicità”. “La decisione del Cga è molto importante e si aggiunge a quanto stabilito dalle Commissioni tributarie –ha affermato il presidente del centro studi “Antonio Romano”, Mario Orlando- I cittadini ottengono un nuovo sostegno nella battaglia sulle tariffe che dovevano essere approvate dai consigli comunali”
Giacomo Lisacchi
http://www.vivienna.it/
15 GENNAIO

LA CRISI DELLA POLITICA FRA INTERESSI E IDEALI

Riceviamo e pubblichiamo

Associazione Socio Culturale
“ISOLA INSIEME”
Via Giuffrida 8 - Mascalucia


C O N V E G N O

“LA CRISI DELLA POLITICA FRA INTERESSI E IDEALI”

S. AGATA LI BATTIATI
Biblioteca Comunale - Via dello Stadio

MARTEDI’ 10 MARZO ORE 18.00

RELAZIONI:

Dott.ssa Marisa ACAGNINO, Consigliere di Corte d’Appello

Prof. Pietro Barcellona, Ordinario Filosofia del Diritto, Università di Catania

Prof. ssa Marisaria MAUGERI, Ordinario Diritto Privato, Università di Catania

All’inizio, sono previsti un brevissimo intervento di presentazione, da parte di “Isola Insieme”, e un intervento di saluto, da parte del Sindaco Avv. Carmelo Galati.Durante i lavori, coordinati da parte della Dott. ssa Lorena DOLCI, giornalista, saranno consentiti eventuali interventi da parte del pubblico.

domenica 1 febbraio 2009

Tremestieri: Basile chiede interventi

Ancora rifiuti nei cassonetti. Ieri, i netturbini della Gesenu, che si occupa dello smaltimento a Tremestieri Etneo, in assemblea per due ore. Infatti chiedono che venga accordato lo straordinario per riportare alla normalità la grave situazione di disagio causata dall’enorme accumulo di rifiuti. Gli operatori ecologici, nonostante abbiano già ricevuto le spettanze del mese scorso, somme anticipate dal Comune, hanno deciso di impiegare per ripulire l’area la metà del tempo stabilito. Quindi si teme che già lunedì si raddoppi la presenza di immondizia negli spazi adiacenti i cassonetti, creando pericolo igienico-sanitario e ulteriori disagi alla popolazione. Intanto, il sindaco Antonino Basile ha contattato ancora una volta i vertici della Gesenu per mediare e cercare di convincere il personale addetto alla raccolta a desistere dalla linea dura e tornare a lavoro: senza ottenere riscontro. Grande disponibilità ha dimostrato il viceprefetto di Catania dott. Sinesio, che su sollecitazione del primo cittadino ha convocato con urgenza, lunedì mattina in Prefettura le parti sociali per un confronto, in prospettiva di trovare una soluzione immediata. "Sono preoccupato per il protrarsi dello stato di agitazione - ha dichiarato Basile - confido nel buon senso dei lavoratori e nell’opera di mediazione del viceprefetto di Catania. Mi auguro che domani si possa arrivare a un compromesso altrimenti assieme ai consiglieri comunali e la Giunta attueremo anche in forme di protesta eclatanti".

Chi pagherà gli straordinari?

Simeto Ambiente. Il Consorzio Simco ha chiesto 1 mln di euro. Castelli: «Inaccettabile»
Alla fine anche l'ennesima riunione fissata per ieri pomeriggio e convocata in Prefettura, per discutere del piano straordinario d'intervento, necessario a ripulire i diciotto Comuni di Simeto-Ambiente, dai cumuli immensi di rifiuti ancora accatastati sulle strade, non c'è stata. Questo non ha impedito, comunque, di parlare del piano straordinario d'intervento da avviare subito per far rientrare l'emergenza rifiuti e l'emergenza igienico-sanitaria. Al centro dell'attenzione è finita la proposta del Consorzio Simco che nel corso della riunione di venerdì scorso in Prefettura (assente Simeto Ambiente), ha annunciato di aver preparato una bozza di piano d'intervento straordinario per un costo di circa un milione di euro, per l'esattezza, come annunciato dal Consorzio, occorrerebbero 940 mila euro. Tanto è bastato a far drizzare i capelli in testa ai sindacati e a Simeto-Ambiente, visto che entrambi ritengono le richieste eccessive ed esose. "Sembra speculativo da parte del Consorzio - dice Luigi Veutro, della Uil - una tale richiesta". Come avrebbe evidenziato il Consorzio la spesa sarebbe giustificata oltre al pagamento dello straordinario di tutti gli operatori ecologici (circa 500), anche dall'utilizzo dei mezzi meccanici, nella quasi totalità delle città necessarie, viste le tonnellate di rifiuti per strada. Il Consorzio avrebbe, inoltre, spiegato che lo scorso mese, il pagamento dello straordinario ha comportato per le ditte una perdita in negativo, di circa 200 mila euro, non più sopportabile. "E' impensabile - evidenzia il presidente di Simeto Ambiente, Andrea Castelli - accettare una tale proposta. Non posso caricare una tale cifra sulle spalle dei contribuenti, visto che sarebbero, poi, loro a dover pagare. Inaccettabile visto lo stato in cui ci ritroviamo".E per ridiscutere della situazione tutte le parti in causa si sono date appuntamento per domani, alle 16, in Prefettura, in un nuovo incontro al quale è atteso anche l'assessore regionale all'Ambiente, Pippo Sorbello, che fin dal primo momento ha seguito questa nuova emergenza. Nell'attesa di capire come si interverrà gli operatori ecologici sono ritornati al lavoro in tutti i Comuni. Si badi bene, però, l'intervento riguarda solo l'ordinario, che vista l'attuale situazione permette d'effettuare ogni giorno circa il 20% delle postazioni. Il risultato è che i cumuli di rifiuti crescono, mentre la gente si chiede quando a quest'incubo verrà messa la parola fine. Le situazioni peggiori a Paternò, Misterbianco, Gravina, e ancora, Adrano, Tremestieri Etneo, e S. Maria di Licodia. I sindacati chiedono di far presto. Se si interviene subito, con mezzi meccanici ed uomini in una settimana la situazione potrà essere ristabilita, se si perde ancora del tempo, occorreranno almeno due settimane.
Mary Sottile
La sicilia
01 febbraio