venerdì 2 ottobre 2009

Napolitano, monito ai partiti "Stanco della politica incivile"

MATERA - Il presidente della Repubblica, con toni secchi e perfino amareggiati, torna a criticare la qualità del dibattito politico: "Sono stanco della politica incivile". Il presidente aggiunge di provare nostalgia per i tempi in cui le forze politiche si confrontavano con civiltà in Parlamento". Nel suo discorso a braccio a Matera, l'inqulino del Colle ha ricordato la politica degli anni '50-'60, "tempi in cui non si facevano tanti complimenti, c'erano divisioni ideologiche, ma ci si rispettava, ci si ascoltava, c'era molto rispetto tra avversari". Il Mezzogiorno e il suo sviluppo sono stati il secondo punto forte del discorso. Si riferisce ai sassi di Matera, il presidente e sottolinea come siano "patrimonio locale, ma anche dell'Italia unita". Infatti sono "parte del più grande patrimonio di quell'Italia che abbiamo voluto, che hanno voluto unificare i garibaldini di Bergamo e della Liguria come i siciliani". "I padri del Risorgimento mai hanno immaginato che si potesse fare l'Italia senza il Mezzogiorno: non sarebbe stata l'Italia" prosegue Napolitano. Da questo bisogna partire per "trarre le conseguenze" del ragionamento. Magari sarà "duro" ma necessario anche per "la politica e le istituzioni" nazionali. Sembra di cogliere un richiamo generale a non rinchiudersi nei localismi e nelle vecchie divisioni Nord-Sud. La questione meridionale "deve essere riportata al posto che gli spetta, in prima fila", nonostante qualcuno recentemente abbia teorizzato persino che non esistesse più.
Eppure "c'è una parte del Paese "che è troppo lontana dai livelli di sviluppo e di vita dell'altra". Superare questo divario "è una delle questioni su cui è nata l'Italia".
(La Repubblica 2 ottobre 2009) ;

Si scava nel fango a mani nude

MESSINA - "La situazione è molto seria, critica e difficile": così sintetizza il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, appena giunto in prefettura a Messina per coordinare i soccorsi dopo il violento nubifragio della scorsa notte che ha colpito la Sicilia nordorientale. Nel pomeriggio ha ricominciato a piovere: "Si rischiano nuovi smottamenti", ha detto Bertolaso. Bertolaso: "Situazione critica". "La situazione è localizzata ma complicata da affrontare perché ci sono due vallate strette dove gli elicotteri non possono atterrare ed è difficile raggiungere le zone colpite", ha aggiunto Bertolaso, che ha sorvalato in elicottero Giampilieri Superiore, Briga e Scaletta, dove si sono verificate le frane più gravi. E il bilancio delle vittime "è destinato a peggiorare". Il dramma di Gimpilieri. In particolare a Giampilieri in queste ore si vedono immagini da paesaggio spettrale, con gente disperata alla ricerca dei propri familiari, mentre centinaia di soccorritori scavano nel fango alla ricerca di dispersi. "A Giampilieri è un inferno" racconta un operatore della protezione civile. "Sembra Sarno. E' franato un costone di una collina sopra le case. Stiamo scavando sotto un mare di fango per cercare di estrarre altri corpi". I soccorsi. "La situazione è drammatica in tutto il messinese. Si scava anche con le mani senza pausa e senza fermarsi mai tra i detriti e il fango per cercare i dispersi con l'aiuto dei cani" dice il capo del Protezione civile regionale Salvatore Cocina. Sono parecchie centinaia gli uomini in campo tra protezione civile, forze dell'ordine, 118, vigili del fuoco e volontari, mentre sono mobilitate squadre da Pisa specializzate nella ricerca dei dispersi: "C'è la massima mobilitazione e il massimo sforzo da tutta la regione e non solo", conclude Cocina.
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L'appello del sindaco. "Stiamo vivendo una situazione critica, la macchina dei soccorsi è in azione anche se è difficile raggiungere le aree colpite dal disastro. Molte zone sono isolate e le squadre possono raggiungerle solo a piedi" dice il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, prima di riunirsi presso l'Unità di crisi dove è giunto Bertolaso. Buzzanca ha lanciato un appello "a medici, infermieri e volontari vicini alle zone del disastro per soccorrere le persone che hanno bisogno e che noi non possiamo ancora raggiungere".
La Repubblica on line
02/10