giovedì 4 agosto 2011

LAVORO: RAIA (PD) "REGIONE INTERVENGA PER SALVARE STABILIMENTI PFIZER"



PALERMO "Il governo regionale metta in campo ogni iniziativa utile per salvare lo stabilimento Wyeth-Pfizer di Catania, garantire i livelli occupazionali e tutelare le professionalitá presenti nel territorio". Lo prevede un ordine del giorno proposto dal deputato regionale del Pd Concetta Raia, sottoscritto da numerosi parlamentari regionali e approvato oggi dall'Ars. "Lo stabilimento Pfizer di Catania - dice Raia - é un centro d'eccellenza industriale e scientifico che deve essere difeso, non possiamo permettere che venga ridotto a mera officina farmaceutica di confezionamento. Servono certezze sul futuro dello stabilimento e azioni immediate per impedire il graduale smantellamento denunciato dalle organizzazioni sindacali". "L'impatto sociale derivante dalla chiusura o dal forte ridimensionamento dello stabilimento e del centro di ricerca sarebbe devastante per l'intero comprensorio etneo: basti pensare che la Wyeth-Pfizer di Catania é la seconda realtá industriale della provincia catanese, e tra dipendenti e indotto dá lavoro a circa 2000 persone". "Il governo regionale - conclude Concetta Raia - puó avere un ruolo attivo per l'individuazione di una soluzione, ma serve un atteggiamento univoco e chiaro da parte dell'azienda. Solo cosí sará possibile avviare un lavoro sinergico per predisporre, in accordo con le organizzazioni sindacali, tutte le misurenecessarie a tutelare il futuro dei lavoratori e del sito catanese". http://www.siciliaonline.it

lunedì 1 agosto 2011

E l’azienda di Tarantini finì nelle mani dell’amico di Bertolaso

4 febbraio 2010 - Lo scrive Il Fatto Quotidiano: la famosa TecnoHospital, che aveva come clienti le Asl pugliesi, è stata acquistata da Gian Luca Calvi, fratello di Gian Michele, presidente di un organismo della Protezione Civile
(http://www.giornalettismo.com/)

Come è piccolo a volte il mondo. Gianpaolo “Gianpi” Tarantini, nei famosi verbali secretati poi finiti sul Corrierone, diceva che l’amicizia di Berlusconi gli era preziosa perché voleva che il premier gli presentasse Guido Bertolaso, il responsabile della Protezione Civile per “esporgli le competenze” del suo amico Enrico Intini affinché la sua azienda potesse lavorare proprio con la Protezione Civile. La presentazione effettivamente avvenne, ma Bertolaso indirizzò semplicemente i due alla Finmeccanica, dalla quale non ricavarono alcunché.

COMPRAVENDITA - Per fortuna, però, l’amicizia qualcosa alla fine ha portato, e lo riferisce Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma Antonio Massari: la sua Tecnohospital, al centro di qualche problemino giudiziario e che nel frattempo era passata nelle mani della madre di Tarantini Maria Giovanna Tattoli, è stata acquistata per la bella cifra di euro 300mila. Da chi? L’acquirente, scrive il Fatto, si chiama Gian Luca Calvi, amministratore della Myrmex Spa, che lavora nello stesso ramo di business della Tecnohospital (le famose protesi). Un acquisto “in sicurezza”, visto che il compratore non si accolla i debiti (sei milioni di euro) e gli eventuali crediti dell’ex azienda di Tarantini, ma si porta a casa comunque un bell’affare. Gian Luca Calvi è il fratello di Gian Michele, “presidente della Eurocentre, organismo senza scopo di lucro (si legge nella sua homepage) fondato dalla Protezione Civile. E soprattutto suo referente per il progetto C.A.S.E. all’Aquila per la ricostruzione post terremoto. Calvi è definito da molti una solta di braccio destro di Bertolaso“.

E IL TRIBUNALE CHE NE PENSA? – In attesa di sapere che ne pensa il Tribunale di Bari, visto che per l’azienda c’è una procedura fallimentare in ballo, c’è anche da dire che la cifra (300mila euro) è suscettibile ancora di possibili variazioni: avendo rinunciato a debiti (tra i quali c’è quello con la stessa Myrmex pari a 1,3 milioni di euro) e crediti, l’acquirente non può sapere cosa succederà a questi ultimi dopo le decisioni del Tribunale, e quindi se l’acquisizione gli è costata troppo o poco lo si saprà solo al termine delle procedure giudiziarie. Nell’attesa, non resta che rilevare la stranissima coincidenza.