domenica 22 novembre 2009

Nasce la LEAF - Comunicato stampa


Si è costituita sabato 21 novembre l'Associazione LEAF Legalità E Ambiente "FUTURA".
Il sodalizio, voluto dai circoli del Partito Democratico della fascia pedemontana etnea, nasce dall'esigenza di istituzionalizzare il percorso fatto insieme dal Coordinamento PD per i diritti del cittadino nell'ultimo anno per affrontare, attraverso le manifestazioni in cui si è denunciata l'illegittimità della TIA determinata dalla Simeto Ambiente e con i tanti incontri con le Autorità, la fallimentare gestione rifiuti dell'ATO.
La nuova associazione - il cui simbolo è una foglia stilizzata che inscrive l'acronimo LEAF (foglia, in inglese) - continuerà il percorso già intrapreso nella lunga battaglia di legalità in difesa delle migliaia di famiglie che vivono nei 18 comuni serviti da questo Ambito Territoriale Ottimale; a questa lotta si è voluta affiancare quella a favore dell'acqua bene pubblico, che contrasta il recente provvedimento sulla privatizzazione delle risorse idriche del governo Berlusconi.
Sono intervenuti all'assemblea ed hanno partecipato al lungo dibattito preliminare l'On. Giovanni Burtone, l'On. Nino Di Guardo ed il Consigliere Provinciale Antonio Rizzo, che hanno dato il loro plauso e la loro piena disponibilità nel cooperare alle iniziative che vuole portare avanti questa emanazione del Partito Democratico catanese.
Queste le loro conclusioni: "Il PD deve necessariamente lavorare su temi di così urgente attualità che toccano ogni cittadino. Una associazione che ha già dentro competenze specifiche ed esperienze acquisite, può solo dare il meglio di sè nella elaborazione di progetti operativi da presentare ai diversi enti con cui l'associazione si dovrà confrontare, per correggere gli errori di quella politica siciliana che ha fallito su ogni fronte nello sgangherato tentativo di uscire fuori dall'emergenza rifiuti e che neanche tenta di ostacolare la privatizzazione delle risorse idriche. E questo è il concreto esempio del partito che vogliamo: un partito che opera a partire parte dalla base". L'odierna assemblea, composta da 29 soci fondatori, ha eletto i sette componenti il Consiglio Direttivo, composto da: Salvo Nicosia (PD Mascalucia), Presidente; Josè Calabro (coordinatrice PD Misterbianco), Vice presidente; Angela Saeli (vice coordinatrice PD Mascalucia), Segretario. I Consiglieri sono Maria Sciuto (coordinatrice PD Gravina), Antonino Toscano (PD Pedara), Giovanni D'Antoni (Giovani Democratici Etnei) e l'ex Consigliere Provinciale Salvatore Roccuzzo. A breve verranno nominati i componenti dei comitati scientifico, tecnico e legale, braccio operativo dell'Associazione, all'interno dei quali si preannunciano autorevoli presenze. Nei prossimi giorni, le prime uscite pubbliche della neonata associazione

“Ofelia Ambiente” : 50 famiglie a rischio per lungaggini burocratiche

Una vertenza complicata che ha del paradossale. Una realtà che non si confronta con la crisi ma che anzi, il mercato gli propone ampie prospettive di crescita e di sviluppo sul fronte occupazionale, finanziario ed economico, costretta però a chiudere e delocalizzare i propri impianti in Marocco per le lungaggini burocratiche, per interessi ambigui, e per la non assunzione di responsabilità delle istituzioni interessate. L’Ofelia ambiente (azienda di stoccaggio di rifiuti) ha 3 impianti, a Ramacca, alla zona industriale di Catania e uno a Santa Venerina. Nello specifico l’impianto di Ramacca, quello più grande, è stato sottoposto a sequestro il 29 aprile 2008 per alcune presunte violazioni in materia di ambiente (poi risultate infondate dagli esami dei rifiuti), e perché lo stesso impianto di stoccaggio ricade in zona agricola anziché in zona industriale. L’Ofelia ambiente, pur evidenziando che non esiste azienda di stoccaggio di rifiuti in Sicilia che non ricade in zona agricola (in considerazione alle leggi regionali in materia urbanistica), si è adoperata immediatamente attraverso una procedura farraginosa a richiedere il cambio di destinazione urbanistico per richiedere il dissequestro e quindi la ripresa produttiva, ha ottenuto tutte le autorizzazioni dalla Provincia Regionale di Catania, dal Comune di Ramacca, la valutazione di impatto ambientale con esito positivo. In merito alla vicenda, si sono già svolte ben 2 conferenze di servizi alla Regione Siciliana per la definizione, ma in tutte e due le occasioni, gli enti preposti, hanno disertato la riunione e quindi il Futuro di Ofelia Ambiente e dei lavoratori (fra diretti ed indiretti sono interessati a questa vicenda più di 50 addetti) rimane appeso ad una firma nei meandri della regione siciliana.
La magistratura deve fare il proprio corso attorno a tutte le vicende che ruotano attorno alla Ofelia Ambiente, noi rimaniamo fiduciosi che questa, in tempi celeri, faccia chiarezza, ma riteniamo intollerabile che per una mera condizione burocratica 50 famiglie possano rischiare il loro posto di lavoro in un momento di tale delicatezza e complessità sul piano sociale. Per questi motivi abbiamo chiesto al prefetto di intervenire nei confronti della Regione Siciliana per sbloccare definitivamente gli intoppi burocratici al fine del dissequestro e della ripresa produttiva. La salvaguardia occupazionale è priorità assoluta, chi ha responsabilità dovrà pagare, ma se l’azienda per come sembra da tutta la documentazione a noi fornita è nelle condizioni di operare, dovrà riprendere la propria attività a prescindere dalle responsabilità presunte dell’amministratore.

sabato 21 novembre 2009

NASCITA A MASCALUCIA DI UN'ASSOCIAZIONE TEMATICA SU RIFIUTI E RISORSE IDRICHE.

E’ compito di un partito di sinistra moderno e progressista che ambisce a governare sul territorio quale è il PD - avendo fatte proprie le politiche ed i criteri dello sviluppo sostenibile - centrare alcuni focus su irrinunciabili temi che sono alla base dei progetti per un futuro di vivibilità nel territorio in cui questo opera e vuole radicarsi, certo che il raggiungimento degli obiettivi prefissati inneschi quei plus necessari per il conseguimento dei suoi macro-obiettivi politici ed elettorali che si possono sintetizzare in: governo, buon governo e governabilità.
Le priorità, in fatto di vivibilità nel territorio nonché di sua tutela nell’hinterland catanese, si sintetizzano in due argomenti: rifiuti ed acqua.
Il disastroso tentativo di razionalizzazione di queste risorse, con l’avvento del d. lgs. 152/06, - il Codice Ambientale del forzista Altiero Matteoli – ha confuso ancor di più le acque nel dedalo normativo in cui già stavano rifiuti e risorse idriche. il recente decreto del governo nazionale sulla privatizzazione delle acque, le scellerate scelte dell’ex presidente Cuffaro sul territorio siciliano, nella redazione del piano straordinario dei rifiuti, nonché la mancanza di un piano coerente sulla gestione e tutela delle risorse idriche hanno portato solo confusione e conflitti nei ruoli nel “chi deve fare cosa” poiché ha innescato una commistione di gestione tra pubblico e privato, sbilanciando le scelte verso quest’ultimo; il paradosso è stato la creazione di sovrastrutture amministrative gestite con i soliti criteri dalla lottizzazione politica e dell’affarismo: l’ARRA, ente in fase di scioglimento e la costituzione degli ATO secondo una logica tutta siciliana, sono una delle conseguenze.
Tale gestione, lo sappiamo tutti, ha dato come risultato la moltiplicazione dei costi senza peraltro trovare soluzioni virtuose per la collettività, a causa del peggioramento dei servizi (vedi il caso Simeto Ambiente). Nel caso degli ATO acque ancora tutto è nebuloso, fermo restando un forte coinvolgimento dei soliti potentati della politica regionale. E’ inutile ricordare che in Sicilia la gestione sia dei rifiuti che delle risorse idriche coincidono con interessi mafiosi milionari, basati sul voto di scambio.
Bisogna superare lo status quo. Bisogna elaborare un progetto che superi i limiti imposti dalla politica e dall’affare. Il territorio ha bisogno di dotarsi di un soggetto giuridico che evidenzi le criticità, elabori le strategie, trovi le soluzioni.
Tutto questo si realizza attraverso la costituzione di una associazione tematica, organo politico che non deve limitarsi ad essere sterile osservatorio sulle scelte delle amministrazioni, ma che sia dotato di mezzi, strumenti e professionalità propri capaci di affrontare i problemi e dare le indicazioni operative per un diverso modello di gestione dei rifiuti e delle acque. L’Associazione farà quindi proprie normative, modelli, ricerche, studi, applicazioni operative di altre comunità; queste risorse, oltre quelle che verranno prodotte dai comitati tecnico, scientifico e operativo di cui dovrà dotarsi, saranno il materiale per elaborare percorsi specifici da proporre ai singoli cittadini, agli enti e alle amministrazioni, siano essi locali, regionali o nazionali.
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Il Circolo del Partito Democratico di Mascalucia

Ato 3. Decisione della Giunta regionale per fronteggiare l’emergenza. Due tecnici affiancheranno il commissario

Lo stanziamento c’è stato, ma alla fine il risultato non corrisponde a quanto era stato annunciato. La Giunta regionale, nel tardo pomeriggio di ieri, ha deliberato. Per far fronte all’emergenza rifiuti, i Comuni attingeranno ancora al fondo di rotazione. Ed ecco le cifre: Simeto-Ambiente ha avuto destinato un milione di euro; stessa cifra per l’Ato Palermo, mentre 1,5 milioni di euro toccheranno a Caltanissetta.
Una decisione che, di certo, scatenerà i malumori dei primi cittadini, costretti ancora una volta ad accedere al fondo di rotazione per far fronte all’emergenza. Tutto questo mentre i Consigli comunali hanno votato o si apprestano a votare la Tia per il 2010. Intanto, continua a Catania, alla Simeto-Ambiente, il lavoro del commissario Maurizio Norrito, arrivato con due tecnici, uno per l’area tecnica (si tratta di Salvatore Ventura) e uno per l’aspetto legale (l’avvocato Mornino). Il loro incarico si protrarrà per i prossimi sei mesi. In questo frangente si dovranno occupare di far fronte all’emergenza e non solo: dovranno provare a salvare Simeto-Ambiente dall’attuale situazione di fallimento.
Da Palermo arriva, inoltre, un’altra sorpresa, che porta la firma dell’assessorato regionale della Famiglia e delle autonomie, che ha diffidato, come si legge in un comunicato, 17 dei Comuni dei 18
dell’Ato Simeto-Ambiente ad approvare la tariffa relativa agli anni 2004 e 2005 e in alcuni casi anche il 2010. Non si comprende perché la Regione prenda in riferimento gli anni 2004 e 2005, quando la Tia da approvare e finita all’ordine del giorno dei Comuni si riferisce al 2010. «Se i comuni dovessero continuare a rimanere inadempienti - si legge in una nota dell’assessorato - verrà inviato un commissario per l’adozione degli atti».
Intanto, ieri mattina, nuova riunione in Prefettura con il Pd di Catania e alcuni sindaci della Simeto-Ambiente. In alcuni Comuni (Belpasso, S. Maria di Licodia, Biancavilla e Ragalna), la situazione, relativamente alla raccolta dei rifiuti, resta grave, visto il protrarsi delle assemblee sindacali. Nei Comuni dell’hinterland, invece, bisognerà attendere qualche giorno per ritornare alla normalità dopo lo sciopero di mercoledì.
MARY SOTTILE
La Sicilia 21 Novembre

SICILIA/RIFIUTI: DIFFIDATI 17 COMUNI PER MANCATA APPROVAZIONE TARIFFE

ASCA) - Palermo, 20 nov - Su segnalazione e richiesta dell'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque (Arra), l'assessorato regionale siciliano della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie ha diffidato 17 dei 18 comuni dell'Ato ''Ct3 - Simeto Ambiente'' ad approvare la tariffa concernente lo smaltimento dei rifiuti (Tia/Tarsu) relative agli anni 2004 e 2005 e in alcuni casi anche al 2010. Se i Comuni dovessero continuare a rimanere inadempienti verra' inviato un commissario ad acta per l'adozione degli atti, cosi' come prevede la legge. Anche il Tar di Catania, in una sentenza, recentemente, ha richiamato la possibilita' che in caso di inadempienza degli enti locali puo' scattare l'intervento sostitutivo della Regione.''Auspichiamo - afferma l'assessore Caterina Chinnici - che l'azione avviata possa servire da stimolo per i Comuni, affinche' con senso di responsabilita' prendano atto che l'attuale inadempienza ha causato una grave situazione finanziaria per l'Autorita' di gestione dell'Ambito territoriale ottimale e potra', a breve, se non risolta, avere conseguenze sulla salute e l'igiene pubblica dei territori appartenenti all'Ato''.Per quanto riguarda, in particolare, la Tia/Tarsu relativa all'anno 2004, la mancata approvazione della stessa ''nell'anno in corso'' determinerebbe la prescrizione dei relativi crediti vantati dai Comuni, con grave danno per l'erario pubblico. Questi, i comuni diffidati: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Gravina di Catania, Mascalucia, Misterbianco, Motta Sant'Anastasia, Nicolosi, Pedara, Ragalna, San Giovanni La Punta, San Gregorio di Catania, San Pietro Clarenza, Sant'Agata Li Battiati, Santa Maria di Licodia e Tremestieri Etneo.