giovedì 5 febbraio 2009

Democrazia putrefatta/2


Vogliono costringere Eluana a perpetuare il suo muto calvario. Il governo ce la sta mettendo tutta, funzionando da cinghia di trasmissione del volere vaticano. Ciò che si vede sui TG è vomitevole: una propaganda degna da Paesi totalitari.
Viviamo in uno Stato in cui il pensiero unico si sta infiltrando sempre di più nella mente della folla acritica e svuotata, come i prolet di orwelliana memoria. Il bispensiero di Gorge Orwell (nella realtà di oggi pensiero unico appunto) nell’Italia del terzo millennio si chiama berlusconismo. La televisione gioca oggi lo stesso ruolo descritto dal romanziere inglese. Certo, questa volta hanno stravinto e stanno modificando il tessuto vitale del nostro Paese con velocità e determinazione, malgrado le loro divisioni, facendoci scivolare, giorno dopo giorno, in una dittatura strisciante la cui forza maggiore consiste nel non essere vista come tale, molto spesso neppure dagli oppositori. E questo a causa del pensiero unico che è diventato cultura, sentire comune, realtà… si proprio come nello Stato di Oceania del suddetto romanzo. La realtà smette di avere un significato oggettivo e diventa uno strumento in mano al potere, un potere che non governa ma comanda e che è in grado di cancellare e riscrivere gli eventi in base alle proprie convenienze.
Coloro che riescono a pensare in maniera critica e indipendente, sono sempre di meno. Le menti vengono svuotate e riempite dal ciarpame messo in onda dalla televisione unica MEDIA-RAI-SET. Popolo di buoi narcotizzati, ecco quello che siamo diventati, contenti davanti alla nostra televisione e con il nostro numero vincente della lotteria in tasca. Contenti mentrre andiamo al macello.
Intanto la recessione aumenta in modo galoppante ed i posti di lavoro evaporano come il ghiaccio secco. Ma bisogna essere ottimisti e spendere, affinché l’economia continui a girare.
E c’è sempre meno indignazione e sempre più consenso e complicità verso un potere dalla faccia cattiva e dagli artigli non più nascosti. Tanto nessuno li nota più.

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