sabato 21 novembre 2009

NASCITA A MASCALUCIA DI UN'ASSOCIAZIONE TEMATICA SU RIFIUTI E RISORSE IDRICHE.

E’ compito di un partito di sinistra moderno e progressista che ambisce a governare sul territorio quale è il PD - avendo fatte proprie le politiche ed i criteri dello sviluppo sostenibile - centrare alcuni focus su irrinunciabili temi che sono alla base dei progetti per un futuro di vivibilità nel territorio in cui questo opera e vuole radicarsi, certo che il raggiungimento degli obiettivi prefissati inneschi quei plus necessari per il conseguimento dei suoi macro-obiettivi politici ed elettorali che si possono sintetizzare in: governo, buon governo e governabilità.
Le priorità, in fatto di vivibilità nel territorio nonché di sua tutela nell’hinterland catanese, si sintetizzano in due argomenti: rifiuti ed acqua.
Il disastroso tentativo di razionalizzazione di queste risorse, con l’avvento del d. lgs. 152/06, - il Codice Ambientale del forzista Altiero Matteoli – ha confuso ancor di più le acque nel dedalo normativo in cui già stavano rifiuti e risorse idriche. il recente decreto del governo nazionale sulla privatizzazione delle acque, le scellerate scelte dell’ex presidente Cuffaro sul territorio siciliano, nella redazione del piano straordinario dei rifiuti, nonché la mancanza di un piano coerente sulla gestione e tutela delle risorse idriche hanno portato solo confusione e conflitti nei ruoli nel “chi deve fare cosa” poiché ha innescato una commistione di gestione tra pubblico e privato, sbilanciando le scelte verso quest’ultimo; il paradosso è stato la creazione di sovrastrutture amministrative gestite con i soliti criteri dalla lottizzazione politica e dell’affarismo: l’ARRA, ente in fase di scioglimento e la costituzione degli ATO secondo una logica tutta siciliana, sono una delle conseguenze.
Tale gestione, lo sappiamo tutti, ha dato come risultato la moltiplicazione dei costi senza peraltro trovare soluzioni virtuose per la collettività, a causa del peggioramento dei servizi (vedi il caso Simeto Ambiente). Nel caso degli ATO acque ancora tutto è nebuloso, fermo restando un forte coinvolgimento dei soliti potentati della politica regionale. E’ inutile ricordare che in Sicilia la gestione sia dei rifiuti che delle risorse idriche coincidono con interessi mafiosi milionari, basati sul voto di scambio.
Bisogna superare lo status quo. Bisogna elaborare un progetto che superi i limiti imposti dalla politica e dall’affare. Il territorio ha bisogno di dotarsi di un soggetto giuridico che evidenzi le criticità, elabori le strategie, trovi le soluzioni.
Tutto questo si realizza attraverso la costituzione di una associazione tematica, organo politico che non deve limitarsi ad essere sterile osservatorio sulle scelte delle amministrazioni, ma che sia dotato di mezzi, strumenti e professionalità propri capaci di affrontare i problemi e dare le indicazioni operative per un diverso modello di gestione dei rifiuti e delle acque. L’Associazione farà quindi proprie normative, modelli, ricerche, studi, applicazioni operative di altre comunità; queste risorse, oltre quelle che verranno prodotte dai comitati tecnico, scientifico e operativo di cui dovrà dotarsi, saranno il materiale per elaborare percorsi specifici da proporre ai singoli cittadini, agli enti e alle amministrazioni, siano essi locali, regionali o nazionali.
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Il Circolo del Partito Democratico di Mascalucia

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