giovedì 10 dicembre 2009

Bocciata la proposta di mettere in liquidazione la Simeto Ambiente: «Strada rischiosa»

Uniti e d'accordo nell'analisi dei problemi, ma per il resto sindaci in ordine sparso. Non c'è un fronte comune dei primi cittadini che fanno capo all'Ato 3 Simeto Ambiente. E dopo tre ore e mezza di discussioni e interventi a ruota libera sull'emergenza rifiuti, l'unica proposta in campo, quella dei sindaci di Paternò e di Biancavilla, rispettivamente Pippo Failla e Pippo Glorioso, è stata bocciata. Non passa la linea dei due amministratori, che miravano a trascinare tutti i colleghi dei 18 centri dell'ambito territoriale a tentare la via della liquidazione coatta della Simeto Ambiente, visti i debiti superiori a 150milioni di euro. Quindi, un nulla di fatto e una spaccatura del fronte dei primi cittadini. E' quanto emerge dal vertice che ieri a Biancavilla si è tenuto su convocazione di Glorioso: su 18 sindaci, 11 presenti, mentre altri Comuni sono stati rappresentati da assessori e presidenti del Consiglio. In aula pure l'amministratore unico dell'Ato 3, Angelo Liggeri. «Quello che chiedevamo - spiega Failla - è di portare i libri contabili dell'Ato 3 al Tribunale e procedere con la liquidazione coatta per insolvenza. Sarebbe un modo per mettere un punto sull'emergenza. Con amarezza constato la mancanza di unità tra i sindaci. E' evidente: siamo scollati perché, lo capisco, non c'è certezza di un percorso chiaro».Una via - si è commentato fuori microfono, nei corridoi - tecnicamente non percorribile e pericolosamente demagogica. Un percorso, peraltro, che significherebbe, da parte dei Comuni, caricarsi, ognuno per la propria parte, tutti i debiti. «Ma almeno bloccheremmo il debito che comunque continuerà a crescere a dismisura», puntualizza il primo cittadino biancavillese, Glorioso, che in un primo momento aveva avanzato altre due proposte, di fatto non arrivate a conclusione. La prima: un maxicondono per gli anni 2004-09 con riferimento alla Tarsu 2003 come importo da fare pagare. La seconda: giungere a una risoluzione del contratto con il consorzio che ha l'incarico della raccolta rifiuti, rinegoziando il capitolato d'appalto ed escludendo quei servizi accessori materialmente non espletati che ora fanno lievitare la bolletta. Vista la diversificazione di posizioni, solo l'ipotesi di liquidazione della Simeto Ambiente è stata messa ai voti e silurata. Oltre ai proponenti, solo il sindaco di Motta Sant'Anastasia, Angelo Giuffrida, si è detto possibilista. Per il resto, un coro di no. «Non è una decisione da prendere a cuor leggero - spiega Ninella Caruso, sindaco di Misterbianco - stiamo parlando di una procedura di fallimento, dobbiamo considerare gli effetti sui cittadini: i 10 milioni che il mio Comune ha anticipato negli anni all'Ato che fine farebbero?». Analoghe perplessità da parte dei sindaci di Adrano, Pippo Ferrante, di Belpasso, Alfio Papale, di Ragalna, Mario Castro, di Tremestieri, Antonino Basile, di Gravina di Catania, Domenico Rapisarda. Perplessità, quanto meno - è stato precisato - che vanno valutate dopo un passaggio dalla Prefettura. Hanno abbandonato l'assemblea, moderata dal presidente del Consiglio, Nicola Tomasello, prima della conclusione, i sindaci di Nicolosi e Mascalucia, Antonino Borzì e Salvatore Maugeri. Alla fine, «incursione» di alcuni operatori ecologici della Dusty in servizio a Biancavilla: «Dell'anticipazione di 1000 euro promessa non abbiamo visto neanche un centesimo - precisa Marcello Mazzeo della Fit Cisl - continueremo le assemblee fino a sabato». E in serata nell'oasi ecologica di via della Montagna principio d'incendio appiccato da ignoti: per tutta la notte il sito è stato vigilato dalle forze dell'ordine.Vittorio Fiorenza

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