giovedì 11 giugno 2009

Solo un grande partito può fermare questa destra

Ancora una volta mi ritrovo a mettere nero su bianco le mie personali riflessioni sulla sinistra (e sul centro-sinistra). Nell’ambito dello schieramento progressista, come è noto, il PD è in forte difficoltà anche se il risultato è notevolmente al di sopra dei pronostici sondaggistici. Un numero significativo di elettori non ha ritenuto di riconfermare il proprio voto al PD. Malgrado ciò, le due liste che si collocano alla sinistra del Partito Dmocratico, riescono ad intercettare questi voti solo marginalmente. Certamente la scarsità di risorse e di spazi nei media è stata determinante. Tuttavia non si può negare, a mio avviso, un fatto politico: sia Sinistra e Libertà che (a maggior ragione) la lista neo-comunista, si sono dimostrate inadeguate nei confronti delle necessità e dei desideri del popolo di sinistra.
Per quanto riguarda la lista di Ferrero, Diliberto e Salvi, non c’è molto da dire: concordo con Soro, il quale afferma che questi dirigenti (e quest’area della sinistra) hanno fatto proprio il vessillo della politica di testimonianza. Scelta sacrosanta e legittima, ma per quanto mi riguarda, completamente inutile. Le dichiarazioni di Ferrero sulla creazione di un polo di sinistra alternativo al Partito Democratico mi sembra un delirio politico. Infatti, ritengo che oggi in Italia si possa volere creare una formazione alla sinistra del PD, ma che abbia un progetto politico: allearsi con il resto del centro-sinistra, quindi in primo luogo con il PD. Siamo tornati ai tempi di Democrazia proletaria che lottava contro il PCI molto di più di quanto non facesse contro i moderati del tempo (e del resto Ferrero proviene da DP).
Sulle alleanze all’interno del Centro-Sinistra, una grossa novità viene proposta da Giovanna Melandri, la quale superando l’infausta e miope logica veltroniana dell’autosufficienza, mette in campo un nuovo concetto: quello di un cantiere da fare in comune tra PD ed altri partiti dell’area progressista, di cui Sinistra e Libertà è parte integrante. Questa è un’idea che, a mio avviso, potrà avere parecchi sviluppi.
Credo e spero che Nichi Vendola voglia intraprendere il percorso aperto dalla Melandri e che non si perda in autoincensamenti, così come hanno fatto altri dirigenti di Sinistra e Liberà che hanno osannato il risultato ottenuto e dichiarato che il futuro della nuova sinistra è radioso (in che pianeta vivono costoro?).
Soro e Melandri hanno ragione ad invitare SL ad allearsi con il PD per ricostruire un progetto di governo di un nuovo centro sinistra (in realtà Melandri fa intendere proposte più coraggiose).
Ho fatto riferimento ai due politici del PD, in quanto essi esprimono il percorso politico fatto da me in questi ultimi mesi. Ho vissuto questo periodo di campagna elettorale sentendomi sempre più stretto all’interno di Sinistra democratica (e di Sinistra e Libertà), anche se mi aveva entusiasmato lo start up di questo raggruppamento. Man mano che si avvicendavano i giorni, che seguivo le dichiarazioni politiche di SL, mi rendevo sempre più conto dell’inadeguatezza e dei limiti di questo raggruppamento. Prima di andare al voto, avevo già maturato il bisogno di prendere quella decisione che ho ufficializzato in data odierna: le dimissioni dal Coordinamento Provinciale di SD e dallo stesso movimento di SL. Di tutti i manifesti elettorali del PD ne ho apprezzato solo uno, quello che recitava il seguente slogan: solo un grande partito può fermare questa destra. Mi è piaciuto perché rispecchia il mio pensiero; prima del week end elettorale avevo già deciso: ho votato PD (preferendo tre candidati di eccellenza: Borsellino, Tripi e Crocetta). Convinto nella veridicità dello slogan citato, ho deciso di aderire al progetto del PD, pur essendo convinto che questo partito ha bisogno di un profondo cambiamento

3 commenti:

  1. e come era prevedibile SeL andrà nel PD..grazie signori per averci rubato voti solo per le elezioni..

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  2. Quando leggo post come il tuo mi viene lo sconforto. Secondo te il problema è la falce e martello piuttosto i contenuti?
    Ti faccio due esempi:
    1- Nel comune di Torino SeL ha votato con Chiamparino la privatizzazione dell'acqua . Che ne pensi?
    2- Alle Europee Ferrero aveva proposto una lista unica che mettesse assieme le varie anime con i propri simboli con, però, il vincolo che gli eletti sedessero nel gruppo della sinistra europea. I dirigenti di SeL hanno rifiutato dicendo che volevano che gli eletti si sentissero liberi di andare dove volevano. Anche tra i liberali.

    Credo che ci sia un pò di confusione sotto i capelli e dentro la testa di qualcuno.
    Voi siete disposti ad allearvi con chiunque, anche con l'UDC con ragioni fumose ma della sinistra (nei fatti) non ve ne frega un cazzo.
    D'altra parte ci sarà un motivo se i verdi in Italia contano lo 0,001.

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  3. Carissimo,
    inizio fugando subito un dubbio: nè io nè il movimento di cui questo blog è espressione siamo espressione dei verdi (anche se siamo ambientyalisti e se tra di noi ci sono dei verdi). Una precisazione: il sottoscritto ha una vita di militanza nel Pci/Pds/Ds/Sd.
    Fatto salvo ciò, vorrei entrare nel merito della questione. Non si tratta di falce e martello, ma appunto di contenuti. Contenuti e modi di intendere la politica.
    Ritengo che nel movimento comunista sia prevalsa la malattia infantile che Lenin chiamava estremismo ma che io preferisco definire logica della testimonianza. E la politica di testimonianza aliena dalla realtà. Marx sosteneva che i tempi in cui si vive determinano il modo di pensare e di vedere il mondo. Credo molto in questo principio e ritengo che non si possa analizzare il mondo con gli strumenti del secolo scorso o di due secoli fa. Oggi la società e le sue dinamiche sono molto più complesse di quelle del 900 e dell'800. Marx vedeva la storia in modo dinamico, in continua evoluzione. Voi sembrate non vedere ciò, discostandovi enormemente dal pensiero del patriarca del comunismo.
    Riguardo i contenuti. Tu fai l'esempio della privatizzazione dell'acqua. Su questa cosa si può discutere, posso, in linea di principio essere fautore dell'acqua pubblica come servizio essenziale per gli uomini. Ma qui entra in gioco il mio essere sindacalista (della Filcem-CGIL, categoria che include anche il comparto delle aziende gas-acqua). Il principio prioritatrio è, secondo me, tutelare la condizione ed il posto di lavoro dei dipendenti di queste aziende e la tutela della salute e del servizio fornito agli utenti.
    L'altro esempio che fai, fa capire perchè la così detta sinistra radicale abbia fallito in seguito alla sua divisione in due liste. Tu ritieni che fosse accettabile il vincolo imposto da Ferrero? Sarebbe stata un'annessione cruda e pura. Io non mi identifico con il gruppo comunista europeo, avendo un riferimento nel PSE. Lo stesso dicasi per i verdi e per tanti candidati indipendenti che si erano presentati nelle liste di SL.
    Sinceramente, a me viene lo sconforto nel vedere la deriva di coloro che dichiarano di essere gli eredi di Berlinguer: parlate di Berlinguer ma nel vostro DNA c'è Capanna, ci sono gli stalinisti, c'è gente che ha sempre osteggiato e dileggiato Enrico Berlinguer...
    Con cordialità.

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