lunedì 16 marzo 2009

Lettera ad una sinistra mai nata

Cara sinistra,
ti scrive un elettore, che malgrado tutto, dal 1983 ad oggi ha sempre votato per te. Ti ha votato quando ancora c’era Berlinguer e via via sino alla fallimentare esperienza dell’Arcobaleno. Ho votato per te nella gioia e nel dolore, nella buona e nella cattiva sorte. Non voglio farla lunga, per cui mi limiterò a parlare degli ultimi anni.
Ho lasciato i DS quando questo partito decise di sciogliersi nel PD perché giudicai questo processo una fusione a freddo in cui non ci sarebbe stata una sintesi alta tra la cultura socialista (e post-comunista) e quella del più nobile cattolicesimo democratico. Ciò che pensai sul PD si è dimostrato vero, ma ciò che pensai su di te, cara sinistra, invece, non è risultato veritiero. Non entrai nel PD aderendo a Sinistra Democratica e dissi subito che quella scelta era finalizzata ad un processo: la creazione di un solido partito di sinistra unitario. Dissi subito che non sarei stato interessato ad un partitino del 2-3%. Ed in questa affermazione, cara sinistra, quanto sono stato ingenuo… quell’affermazione voleva dire: entro in Sinistra democratica per creare qualcosa di più grande, cioè la SINISTRA UNITA. Ma tu, cara sinistra, vestita dei colori dell’arcobaleno non è che fossi così tanto unita. Il risultato fu che mettendo insieme tutte le tue componenti, superammo appena quel 3% non entrando né in parlamento né all’ARS. E del resto, a cos’altro avresti potuto ambire quando nessuno o quasi dei tuoi generali credeva in te? Certo, la porcata di Calderoli e le scelte del piccolo Walter non ti aiutarono, ma tu, cara sinistra i tuoi problemi li avevi da sola: affetta da un male endogeno alla fine soccombesti sotto i colpi di fattori esterni, perché minata ed indebolita da una tua congenita debolezza.
Archiviammo subito l’esperienza dell’arcobaleno, rinchiudendoci, chi più chi meno, all’interno dei nostri piccoli recinti identitari ed andammo in ordine sparso alle amministrative. Dopo venne il periodo degli inutili congressi, in cui l’unica cosa vera fu la successiva scissione dentro rifondazione. Alla fine, contro la mia natura, per la seconda volta approvai una scissione (dopo quella di Mussi e Salvi alla quale partecipai, tifai per quella di Vendola). La speranza era quella che si facesse chiarezza e che, liberandoci dalle resistenze identitarie e dal conservatorismo di sinistra, potessimo creare, alla fine, una forza omogenea di sinistra libertaria, egualitaria, ambientalista e laica. Ma ho l’impressione che nemmeno questa sia la volta buona. Oggi è nata “Sinistra e Libertà” e detta così potrebbe dare adito a ipotesi ottimiste. I sondaggi riconoscono a sinistra e libertà la possibilità di superare il quorum e di arrivare sino al 6%. Ma complessivamente, cara sinistra, ne uscirai comunque disastrata. Per non parlare di quello che c’è oltre i sondaggi ed oltre la lista unitaria. Leggendo ieri un articolo sulla rivista “Aprile On Line” quotidiano per la sinistra, leggo che le varie anime della lista hanno passato il tempo a litigare sul nome. Le possibilità erano: sinistra x le libertà, sinistra x la libertà, sinistra e libertà…. Differenze sostanziali, su cui dibattere e a causa delle quali rinviare, così come si è fatto la presentazione del simbolo… Ma la cosa che mi ha lasciato l’amaro in bocca è la dichiarazione della portavoce dei verdi Francescato, la quale ha sottolineato che la partecipazione alla lista unitaria non è da confondere con lo scioglimento all’interno dell’eventuale partito della sinistra. Allora mi chiedo: questo nuovo partito sarà fatto solo da vendoliani e SD? E torniamo al punto di partenza vale a dire il mini partito verso il quale non nutro grandi interessi. Io ho solo sospeso il mio spirito maggioritario di chi ha militato in un partito di massa (Pci/Pds/Ds), per cui, cara sinistra, sebbene penso che ti voterò alle europee per farti superare il quorum, spero che tu ti decida a creare una forza unitaria e plurale che funga da seconda gamba del centro sinistra. Se si vuole fare politica vera (cioè incidere ed ambire al governo del Paese e delle amministrazioni locali) non si può prescindere dal Pd. Parlo di due gambe perché Idv e Prc-Pdci non hanno più intenzione di sorreggere niente…
Cara sinistra mai nata, io per l’ultima volta, sto attendendo il tuo vagito anche se non mi aspetto più niente ormai…

3 commenti:

  1. Compagno condivido a pieno il tuo post.Sono nato ds e adesso in SD e miro alla sinistra che temo davvero non nascerà mai

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  2. io ci spero con il cuore ma la mente è disillusa...

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  3. compagne e compagni, oggi più che mai è necessaria una sinistra forte ed unita, una sinistra che abbiamo molto ROSSO al suo interno, il PD è stato un fallimentare processo che ha portato all'annientamento delle forze più a sinistra di lui.
    io non sono di Tremestieri però le regole che valgono qua credo che valgano pure là.
    credo che nella vostra lista ci siano molte cose da rivedere, a cominciare dal simbolo perchè una VERA deve essere vicina alla gente e non sbandierare cose che non c'entrano nulla con il comune come il nucleare, certo, sono cose importanti, ma per quelle iniziative ci sono i partiti nazionali.
    una vera sinistra deve rendere partecipe il cittadino alla vita politica, deve andare nelle piazze a parlare, a discutere e anche a saper ricevere le critiche quando è necessario.
    una cosa ci unisce compagne e compagni, ancor prima del ROSSO e della libertà, ci unisce la voglia di uguaglianza e giustizia che in questo Paese e in molte città e comuni hanno cessato di esistere.

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