giovedì 23 aprile 2009

Tra Acerbo e Segni: il suicidio della democrazia

Se leggiamo un libro di storia relativo al secolo scorso, poco meno di cento anni fa, troveremo che il 18 novembre 1923, il Parlamento del Regno d’Italia approvò una legge di riforma elettorale che aboliva il sistema proporzionale. Tale legge venne realizzata e presentata alle Camere da Giacomo Acerbo; essa prevedeva l'adozione del sistema maggioritario plurinominale all'interno di un collegio unico nazionale. La lista che avesse ottenuto la maggioranza con una percentuale superiore al 25% dei voti avrebbe eletto tutti i suoi candidati. I restanti seggi sarebbero andati alle liste rimaste in minoranza, che se li sarebbero suddivisi fra loro su base proporzionale.
Oggi come sappiamo, il referendum di riforma della legge elettorale, appoggiato tra gli altri da Mario Segni, qualora dovessero vincere i si, causerebbe una situazione ancora peggiore di quella prevista dalla legge allora voluta da Mussolini. Infatti, oggi non sarebbe necessario giungere al 25%. Allora il Parlamento, con una spiccata voglia suicida approvò quella legge (che ebbe l’appoggio anche di buona parte del Partito popolare, tra cui De Gasperi, dei liberali ecc.). Come è andata la storia lo sappiamo. Come potrebbe andare oggi, lo sappiamo pure. Infatti, il Pdl, anche senza l’appoggio politico della Lega, potrebbe raggiungere, con qualche parlamentare comprato qua e la, la maggioranza necessaria per modificare la costituzione della Repubblica. In realtà, presentando una seconda lista civetta, il Pdl da solo, potrebbe superare anche il 55% del premio di maggioranza, riducendo così l’opposizione ad una mera comparsa. In realtà il giochino della lista civetta lo attuò già allora Mussolini.
Siamo alla fine della democrazia e la cosa, oggi come allora, sembra non essere notata. Oggi come allora, c’è la stessa spinta suicida da parte delle forze politiche di opposizione, Pd in primo luogo che si schiera per il SI.
E questa è solo l’ultimo stadio di un percorso liberticida che sta portando l’Italia verso il rischio sempre più concreto, di una dittatura. Spero che i parallelismi con il secolo scorso finiscano qui. Ma la nostra democrazia è un malato in fase terminale.

1 commento:

  1. http://pilloledicucina.splinder.com/tag/partito+democratico
    Quos vult perdere, Juppiter dementat prius. Il cupio dissolvi messo in moto dalla scelta Veltroniana con la Vocazione Maggioritaria, credo rappresenti il miglior viatico x l'instaurazione di una repubblica piduista e dunque di un moderno fascismo.
    http://brigantepartigiano.splinder.com/post/19573420#comment

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