venerdì 6 marzo 2009

Reddito minimo garantito nel Lazio

Nel Lazio il ‘reddito minimo garantito’ è ormai una realtà. Con il via libera del Consiglio regionale i disoccupati, gli inoccupati e i precari di questa regione, con un reddito inferiore ai 8.000 euro, potranno beneficiare di un assegno mensile di circa 580 euro e di una serie di agevolazioni per la fruizione di servizi primari. La Regione Lazio si prende così il merito di aver adottato una misura di civiltà degna delle più avanzate democrazie europee. Una legge fortemente voluta dall’assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi (del gruppo della Sinistra). Il Lazio si è mosso in totale solitudine visto che le risorse che verranno utilizzate provengono interamente dalle casse regionali: 20 milioni solo per il 2009, cifra raddoppiata dall’assessore al Bilancio Luigi Nieri (anche lui, non a caso, della Sinistra), ben 40 milioni di euro per i prossimi tre anni.
In questo Paese in crisi, non sola economica, ma anche di idee, è bastata una buona proposta come questa per mettere in evidenza alcune contraddizioni e debolezze dei principali schieramenti politici. A cominciare dal Pd. Che ha fatto di tutto per rivendicare la paternità di una legge che non gli è mai appartenuta. Secondo l’edizione romana del Corsera, il provvedimento è seguito al richiamo del segretario del Pd Dario Franceschini, il quale solo pochi giorni prima aveva invocato l’adozione da parte del Governo di un sussidio per i disoccupati. Così, con un colpo di bacchetta magica. Poco importa che si tratta di un disegno di legge che risale al lontano 2005, anno in cui la promotrice, l’assessore al Lavoro della Giunta Marrazzo Alessandra Tibaldi, cominciò il confronto con le associazioni sindacali, con quelle di volontariato, con i centri sociali, con le reti per il diritto alla casa. Allora chi parlava di questi argomenti era un sognatore e un estremista. La battaglia per il lavoro e quella contro i danni della precarietà sulle singole esistenze, roba per gli stucchevoli oppositori della legge Biagi e per romantici baumiani. Oggi, per uno strano scherzo del destino, la conclusione dell’iter della legge sul reddito minimo garantito, cade proprio all’indomani di questa ‘nuova’ battaglia del Partito Democratico che in massa plaude e si rivendica il risultato ottenuto. Oggi la flessibilità non è più un’opportunità, il loft non è più di moda.
Questa volta, invece, è la Sinistra che ha vinto. Ha vinto nella perseveranza e nella tenacia con cui ha condotto e sostenuto una battaglia culturale prima ancora che politica e nella concretezza con cui ha realizzato i suoi obiettivi. Il ‘leggero’ Partito Democratico ancora una volta ha dimostrato i suoi limiti. Non si può pensare di affrontare il berlusconismo con i soli strumenti della comunicazione. Qualche volta servirebbe un po’ più di coraggio.

1 commento:

  1. VOGLIAMO SAPERE DOVE PRENDERE E/O SCARICARE I MODULI NECESSARI PER FAR DOMANDA AL "REDDITO MINIMO GARANTITO". SI PARLA TANTO, MA NOI ABBIAMO BISOGNO DI AIUTI CONCRETI!!

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