giovedì 22 gennaio 2009

Rischio emergenza rifiuti in provincia di Catania.

I lavoratori che si occupano della raccolta dell'immondizia nei diciotto comuni del Catanese, facenti parte dell'Ato Simeto Ambiente, hanno deciso di incrociare le braccia fino a data da destinarsi.Il servizio sarà garantito solo nei comuni di Motta Sant'Anastasia e Gravina di Catania, dove le rispettive Amministrazioni comunali si sono impegnate ad anticipare le somme dovute agli operatori ecologici.Resta invece fermo per i restanti sedici paesi etnei, per molti dei quali si attende ancora, da parte dei rispettivi Consigli comunali, l'approvazione della tariffa d'igiene ambientale.Questa mattina, a Misterbianco, nuova protesta dei netturbini del consorzio "Simco", che svolgono il servizio di raccolta dei rifiuti in paese, davanti la sede del municipio del comune etneo per il mancato pagamento degli stipendi di dicembre.Il sindaco, Ninella Caruso, si dice "preoccupata per i disagi igienico e ambientali che l'interruzione del servizio di raccolta potrebbe nuovamente causare sul territorio" ed invita i cittadini a "non gettare i rifiuti soprattutto nelle zone in cui è effettuata la raccolta differenziata e con il sistema porta a porta".Domani, intanto, è previsto l'ennesimo incontro a Palermo, ma è chiaro che d'ora in poi non saranno ammessi altri passi falsi. E' necessaria una soluzione definitiva per evitare che le strade di Catania possano trasformarsi in discariche a cielo aperto con conseguenti rischi igienico-sanitari.Da non sottovalutare la disperazione dei lavoratori che non percepiscono lo stipendio e che ovviamente devono fronteggiare scadenze e pagamenti, molti dei quali sono già ricorsi a finanziarie per effettuare le spese ordinarie.

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