sabato 19 luglio 2008

Indagato ex sindaco Salvatore Giuffrida


Concluse le indagini preliminari condotte, su direttive della Procura della repubblica, dalla Guardia di Finanza di Catania nei confronti dell’ex Sindaco del Comune di Tremestieri Etneo per peculato e corruzione elettorale e nei confronti di alcuni consiglieri comunali dello stesso comune per abuso d’ufficio. All’esito di lunghe e complesse indagini condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Sezione di Polizia Giudiziaria della locale Procura Distrettuale della Repubblica, coordinati dai P.M. Antonino Fanara ed Andrea Bonomo, ad alcuni consiglieri del Comune di Tremestieri Etneo è stato contestato il delitto di abuso d’ufficio commesso nell’anno 2006, mentre al Sindaco del medesimo Comune sono stati contestati i delitti di peculato e corruzione elettorale commessi sempre nell’anno 2006.
In particolare, a quattro consiglieri comunali è stata contestata la mancata astensione in occasione di delibere aventi ad oggetto il P.R.G. di Tremestieri Etneo, in quanto si sono raccolte delle prove che gli stessi votarono la modifica al P.R.G., rendendo così edificabili o maggiormente edificabili terreni propri o di propri congiunti. In tale modo, quindi, gli stessi abusarono dei poteri inerenti la loro funzione per ottenere, per se o per propri parenti, rilevanti vantaggi patrimoniali a discapito dell’interesse pubblico in un settore rilevante come quello della edificabilità dei suoli.
All’ex Sindaco Salvatore Giuffrida, all’epoca anche candidato alle elezioni regionali, è stata, invece, contestata la violazione del DPR 570/1960 che prevede una sanzione penale per chi, al fine di ottenere voti elettorali, fa ai cittadini delle promesse, quali l’offerta di posti di lavoro, o dà, in cambio della promessa del voto, altre utilità, come ad esempio la regalia di buoni di benzina. Allo stesso, poi, è stato anche contestato il grave delitto di peculato per aver utilizzato rilevante traffico telefonico pagato dal Comune per fini privati, ossia per promuovere la propria campagna elettorale in occasione delle citate elezioni regionali tenutesi nella primavera del 2006. Tali delitti contro la Pubblica Amministrazione sono stati contestati nell’avviso di conclusione delle indagini notificato agli indagati e prevedono pene sia detentive che interdittive.


04 luglio
CataniaOggi

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