mercoledì 24 settembre 2008

Ancora emergenza rifiuti

La discarica «respinge» i rifiuti
Porte chiuse alla Oikos. Cancelli sbarrati, ieri mattina, alla discarica di Motta Sant’Anastasia, e la situazione rimarrà inalterata anche oggi, con i lavoratori che resteranno a braccia incrociate, in segno di protesta per il mancato pagamento dello stipendio di agosto. Gli operatori ecologici del Consorzio Simco sono, quindi, obbligati, a restare fermi, con l’immondizia che continuerà a crescere lungo le strade. I cumuli di rifiuti hanno ormai letteralmente invaso le arterie viarie cittadine, con le auto costrette a fare anche le ginkane per evitare la spazzatura.
Nel quinto giorno di protesta, cresce anche la preoccupazione per il rischio igienico-sanitario che si sta creando. Il fetore è diventato insopportabile e la pioggia di ieri ha peggiorato la situazione. Situazione critica soprattutto davanti le scuole. «La situazione è divenuta insostenibile - evidenzia il presidente della Oikos, ditta che gestisce la discarica di Motta, Domenico Proto -. Vogliamo interlocutori credibili. Non vogliamo più parlare con la Simeto-Ambiente, che ha dimostrato ad oggi di non essere in grado di gestire la situazione».
Per uscire dall’emergenza, il presidente della Simeto-Ambiente, Andrea Castelli, ha chiesto un incontro urgente al prefetto di Catania. «E’ strano - denuncia Castelli - che finisce lo sciopero della ditta e comincia quello discarica. Mi chiedo se c’è un progetto in tutto questo. Vorrei capirlo». Il rischio da non sottovalutare, è anche il fallimento societario, con il risultato che si avrebbero le rescissioni dei contratti e la perdita dei 500 posti di lavoro degli operatori ecologici. In tutto questo marasma l’Agenzia regionale per i rifiuti cerca di richiamare all’ordine ed in una nota evidenzia come «i comuni sono obbligati a prevedere, in quanto soci delle autorità d’ambito, nei propri bilanci la copertura totale dei costi della gestione integrata dei rifiuti, a garanzia di una eventuale carenza nella riscossione».
Anche i sindaci, rivolgono un appello. Pippo Failla, sindaco di Paternò, chiede al legislatore della Regione di «far presto. Bisogna che si risolva subito la questione legiferando. Qualsiasi decisione si prenda è necessario non perdere più tempo, per evitare ulteriori situazioni di crisi. Il legislatore decida, qualsiasi sia la scelta, se Ato o comuni».
La sicilia 24 settembre

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